Bologna in Lettere 2020 – Double Bind – Marisol Bohorquez Godoy / Alessandra Corbetta

 

Marisol Bohórquez Godoy (Colombia, 1982). Poetessa, pittrice e traduttrice letteraria, è laureata in ingegneria. Ha pubblicato le raccolte di poesie: La soledad de los espejos (Comun presencia, 2016), Effetto farfalla-Efecto mariposa (Rafaelli editore, 2017), Antipartículas-Antiparticelle (Higuera editores, 2019) in collaborazione con Gianni Darconza e La forma del vacío-La forma del vuoto (LietoColle, 2019). Ha tradotto poesie di diversi autori italiani contemporanei, tra cui la raccolta di poesie Elogio dell’indeterminazione (2018) di Gianni Darconza. Ha partecipato ai Festival internazionali di poesia di Medellín (Colombia, 2016 e 2018), La Juntada a Buenos Aires (Argentina, 2016), Ditët e Naimit a Tetovo (Macedonia, 2018) ed Europa in versi a Como (Italia, 2019). È stata invitata a impartire lezioni di letteratura Ispano-Americana alla Università Carlo Bo di Urbino. Recentemente ha conseguito la laurea magistrale in letteratura spagnola e latinoamericana presso l’Università di Barcellona, svolgendo la sua tesi sull’influenza della matematica nella poesia. Risiede negli Stati Uniti e collabora con riviste latinoamericane di poesia diffondendo le opere di autori italiani.

 

 

Alessandra Corbetta è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei Media e lavora come Adjunct Professor e Teaching Assistant presso l’università LIUC-Carlo Cattaneo. Ha conseguito un master in Digital Communication ed è attualmente iscritta a un secondo master in Storytelling. Ha fondato e dirige il blog Alma Poesia (www.almapoesia.it), progetto interamente dedicato al linguaggio poetico italiano e internazionale. Cura lo spazio poetico Il pensiero di Alex per il blog Tanti Pensieri, scrive per il giornale online Gli Stati Generali, e per Progressonline. Ha collaborato con La Casa della Poesia di Como. In versi ha pubblicato Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019), Essere gli altri (Lieto Colle 2017) e L’amore non ha via (Flower-ed 2016); in prosa Oltre Enrico (Silele Edizioni 2016).

Sito www.alessandracorbetta.net

 

 

I testi di Alessandra Corbetta

 

L’ORCHIDEA

 

 

L’etimologia ha svelato il destino

scandito tra battaglia e libertà

 

Più resistente del filo di metallo

che sorregge l’orchidea stanca

la volubilità si fa germoglio

da principio a principio.

Guardami più vera della fede che professi

onda in mezzo ai maremoti.

 

Se mi chiami per nome

rispondo.

 

 

LA RAGAZZA SPAGNOLA

 

 

Aveva le labbra rosse

e gli occhi molto neri,

indicazioni per disegnarla.

 

La natura cosparsa di efelidi

e suoni gitani maledetti tra le risa

si sentivano della Spagna classica,

indicazioni per capirla.

 

Esile teneva lo scheletro

a sorreggere pappagalli canterini

anche dentro le gabbie per abitudine,

e inclinazioni curve portava sulla schiena,

indicazioni per amarla.

 

L’hanno vista camminare sulla sabbia

nella parte che si incontra col mare,

librando i piedi come ali,

indicazioni per lasciarla

andare via.

 

 

SOLEDAD

 

 

Mi metto accanto alla tua solitudine

Anch’io sono solitudine.

Non saremo mai vicini

fino in fondo

perché siamo uguali nel nostro abitarci

con un poco di imbarazzo

e molta smania.

Eppure nel tendere al caduco

guardiamo lo specchio dalla stessa parte,

ci stringiamo ancora la mano

come al primo incontro.

 

 

I PORTI

 

 

Perdonami, se con le tue mani

non ho tracciato linee sui vetri appannati,

se le chiome degli alberi

non ho trasformato in nuvole

e inciampando nel filo dell’aquilone

ho perso ancora l’equilibrio;

 

noi che amiamo i porti

pensiamo di approdare come navi,

l’àncora non è fine

ma il nostro miglior inizio.

 

Ti chiedo perdono, qui,

dove l’odore di pesce si fa forte

e io respiro la brezza di ogni anno

trascorso a cercarti dove non c’eri,

per non trovarti vero,

per non cadere nella definizione;

 

noi che amiamo i porti

smettiamo di morire dall’inizio

delle nuove occasioni: la fine

è il nostro dolore migliore.

 

 

IL SUONO DEL SILENZIO

 

 

Il peso è nello stare vicini,

allontanarsi una scusa detta per fare prima:

la Madonna si fa sorda,

muta la tua voce non arriva alle orecchie di Dio.

 

Per questo la morte è silenzio,

un bacio senza schiocco.

 

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Le traduzioni di Marisol Bohorquez Godoy 

 

LA ORQUÍDEA

 

 

Más resistente que el alambre de metal

que soporta la orquídea cansada

mi inconstancia se hace vástago

de principio a principio.

Mírame más cierta que la fe

que profesas ola en medio de los tsunamis.

 

Nací para ser libre.

 

 

LA CHICA ESPAÑOLA

 

 

Tenía los labios rojos

y los ojos muy negros,

indicaciones para dibujarla.

 

La naturaleza cubierta de pecas

y sonidos gitanos maldecidos entre las risas

se escuchaban de la España clásica,

indicaciones para entenderla.

 

Delgado tenía el esqueleto

para apoyar a los loros cantores

también dentro de las jaulas por costumbre,

y desviaciones curvas llevaba sobre la espalda,

indicaciones para amarla.

 

La han visto caminar sobre la arena

en el lugar que se reúne con el mar,

batiendo los pies como alas,

indicaciones para

dejarla ir.

 

 

SOLEDAD

 

 

Me pongo junto a tu soledad

También yo soy soledad.

 

Nunca vamos a estar juntos

hasta el final

porque somos iguales en el habitarnos

con un poco de vergüenza

y muchas ansias.

Sin embargo, en la tendencia a la fragilidad

observamos el espejo desde el mismo lugar,

 

nos estrechamos todavía la mano

como en el primer encuentro.

 

 

LOS PUERTOS

 

 

Perdóname, si con tus manos

no he trazado líneas sobre los vidrios empañados,

si el follaje de los arboles

no he convertido en nubes,

si tropezando en el hilo de la cometa

pierdo todavía el equilibrio;

 

nosotros que amamos los puertos

comenzamos a vivir desde el final

de los eternos retornos: los principios

nos abandonan pronto.

 

Te pido perdón, aquí,

donde el olor a pescado se hace fuerte

y yo respiro la brisa de cada año

transcurrido buscándote donde no estabas

para no encontrarte real y de carne,

para no caer en la definición;

 

nosotros que amamos los puertos

dejemos de morir desde el inicio

de las nuevas ocasiones: los finales

son nuestro mejor dolor.

 

 

EL SONIDO DE SILENCIO

 

 

El peso es de la proximidad,

la distancia una excusa dicha

para ser el primero: la Virgen

se vuelve sorda, muda tu voz

no llega a las orejas

de Dios.

 

Por eso la muerte

es silencio, un beso sin chasquido.