
Lina Scarpati Manotas è una scrittrice colombiana, che fa parte del Gruppo ’98 Poesia. La caratteristica della sua poesia è di essere bilingue. E’ appena uscito il suo libro, intitolato Parole Radicate (puntoacapo Editrice, 2025). Parole che entrano profondamente in chi legge, che esprimono sempre nuova vitalità, in un divenire che avvicina il mondo della natura a quello dell’autrice.
Sorta di “poesia narrativa”, policroma, col predominio del rosso, come il sangue, colma di fiori, frutti, alberi, spezie, animali, acqua, infanzia, musica… Sono presenti i cinque sensi e i quattro elementi. Lina preferisce il crepuscolo, quando la bellezza vibra mentre scende l’oscurità, le parole sono sospese nel silenzio, risorge il mistero, i sensi si acuiscono…
Stare fuori dai margini, come una linea all’infinito, ma c’è ancora tanto da esplorare.
La scrittura serve per rigenerarsi, per trovare pace, dignità. Fra passato e presente, fra certezze e incertezze, sono importanti le relazioni, il corpo femminile, di qualunque età. “… mai saremo stanche di lottare/come giovani amazzoni di città”. Contro la violenza, a favore della libertà, con coraggio e impegno, evitando i pregiudizi. Bisogna sempre ricominciare, tenere viva la speranza, risorgere, fluire, nonostante le difficoltà e i problemi. Alla fine le cicatrici si rimarginano. La primavera tarda ad arrivare; l’autunno con la sua secchezza è incombente, ma il sole, la luce rimangono, nonostante tutto.
Si prepara un futuro di libertà per le bambine d’oggi. Lina Scarpati Manotas si definisce “imprecisa, incredula, porosa, duttile”, non fa quello che gli altri vorrebbero. Scrivere poesia in una seconda lingua è certamente un regalo positivo. “…scrivere in una seconda lingua/ un dono concesso dalla poesia”.
(Serenella Gatti Linares)
Apriti cielo!
Dietro il ciliegio spoglio
si intravedono
i solchi dei calanchi
erosioni e sentieri
che a piena luce
rimemorano
i meandri degli uomini
che coltivano la terra
Il silenzio della valle
imperturbabile e invitante
immedesimato con il firmamento
diventa complice delle nuvole
soffiate dall’alito di Esiodo il Poeta
Apriti Cielo!
diventa rosso come l’ibisco
rifrazione dei raggi del sole
colora di fuoco il grigiore
sfuma l’azzurro sbiadito
e le venature rossastre
Tocchino la tua furia crepuscolare
gli avvizziti petali dei fiori
gli aridi terreni della collina
come accarezzando
l’ultimo istante di una giornata
destinata al risorgere inatteso
§
Il Fiume (Al grande Fiume della Magdalena)
Al tramonto
Il fiume mi concede risposte
come se fosse un oracolo
lo contemplo dal molo
è in debito con me
Nelle sue acque naviga la mia storia
l’esilio spoglio e il ritorno degli avi
oscillando tra le sponde dell’abbondanza
e la precarietà dell’entroterra
Isole in mezzo alla natura perfida
come le fauci dei caimani
che vi abitano da secoli
Impetuoso e selvaggio
acque profonde
voracità figlia di tante sponde
Po che divora il Reno
Magdalena che ingoia il Po
essere e diventare
fluire raggiungendo Esperia*
attraversando Yuma** senza sprofondare
*Esperia: Nome con cui i poeti greci denominavano l’Italia
**Yuma: Nome che gli indigeni Chibcha davano al fiume della Magdalena
(Lina Scarpati Manotas, da Parole radicate, puntoacapo Editrice, 2025)
Lina Scarpati Manotas è una poeta, giornalista e produttrice italo colombiana. In Italia si specializza in marketing culturale e Comunicazione Storica all’Università di Bologna, lavorando su diversi ambiti professionali che spaziano dalla produzione di documentari alla comunicazione aziendale. Riprende la sua attività poetica entrando a far parte dello storico Gruppo ’98 Poesia, collettivo bolognese, dove ricerca e scrive sulla visione interculturale di una donna immigrata e sul ruolo e le lotte della donna nella società italiana. Di recente è uscita la sua raccolta Parole radicate (puntoacapo editrice, 2025), libro di poesie in italiano e lingua spagnola e immagini che approfondisce temi come l’interculturalità e il femminismo. Attualmente scrive articoli e reportage di politica internazionale, femminismo e cultura per giornali e portali di notizie colombiani. Nel 2024 ha creato e prodotto il podcast e la rassegna Attraversate, crossing linguistico multiculturale in cui dialoga con donne poete e scrittrici di diverse provenienze, residenti in Italia, indagando al riguardo dei loro processi di translinguismo e plurilinguismo, della loro figura come scrittrici in lingua italiana, della propria poesia, delle etichette e della creazione letteraria. È stata finalista alla sezione Poesia performativa e orale del Premio Bologna in Lettere (2023). Con il Gruppo ’98 Poesia ha prodotto il documentario Lo sguardo delle altre (2022).
Lavora come consulente di comunicazione e marketing a Bologna.

