Mi sono occupato in diverse occasioni della poesia di Alessandro Assiri e ogni volta è stato per me un grande piacere: perché è un poeta che ammiro e stimo e perché è un caro amico al quale sono particolarmente legato.
Dopo aver pubblicato nel 2023, con puntoacapo Editrice, la raccolta Abitarmi stanca, Assiri è uscito nel 2025 con un nuovo libro, sempre per la medesima casa editrice: è un libro scritto a quattro mani con la poetessa romana Anna Segre, dal titolo Breviario dell’assenza.
Siamo in presenza di un dialogo tra due voci, tra due forme di scrittura diverse che qui vengono evidenziate da subito anche graficamente, con la scelta che è stata adottata del carattere tondo per i versi Assiri e del carattere corsivo per quelli di Segre.
Scrive Riccardo Deiana nella sua prefazione intitolata, non a caso, Tondo e corsivo: «Il Breviario dell’assenza di Alessandro Assiri e Anna Segre ha due anime, e qualcuna in più. Sono due i macro-generi di scrittura maggiormente adottati: lirica e poesia in prosa; sono due le voci in gioco: la voce maschile del tondo e la voce femminile del corsivo. Il punto di forza della raccolta sta nel fatto che queste anime sono in tensione.».
E tensione è probabilmente il termine più appropriato per definire la sensazione che provoca la lettura di questa opera: Assiri e Segre danno vita a un botta e risposta ricco di toni amari e di disincanti, di rarefatte apparizioni e di concrete lacerazioni.
Il libro inizia con un breve proemio intitolato No. Sì. Non lo so e prosegue poi con la suddivisone in cinque sezioni intitolate Mattutino, Ora Sesta, Ora Nona, Vespro, Compieta: titoli che richiamano l’ordine in cui sono articolate nel corso della giornata le preghiere della Chiesa cattolica secondo la Liturgia delle Ore.
Il primo testo in tondo inizia con i versi: «Questa è la prima lettera da quando non ti conosco / da quando il tuo passo non mi batte nelle tempie.» a cui il corsivo risponde con questo inizio: «Finché ho potuto mandare lettere / ero consolata.».
E se sono i versi «Sento te nella mia ombra / Provare a spegnere la luce» ad aprire il secondo testo in tondo, il corsivo risponde in questo caso con un distico fulminante «Non resistere all’ombra / accendi tutto!» con un punto esclamativo finale che non ammette repliche. Le due voci proseguono così, tra lontananze e riavvicinamenti: a volte le rispettive parole paiono provenire da due mondi all’opposto, mentre altrove si riscontra una comunanza di intenti e di visioni che fanno pensare alle due voci come due metà che si combinano. Mirabile il verso «Io e te / siamo uguali / per il contrario».
Parlando della poetica di Assiri (se mi concentro su di lui è dovuto al fatto che Anna Segre non ha potuto essere presente alla maratona) vorrei riscontrare come, rispetto a una certa sua produzione del passato, la rabbia che usciva prepotentemente dalla sua scrittura abbia lasciato spazio a un tono lucidamente dolente.
Ciò non significa che la quotidianità, che da sempre è al centro della poetica di Assiri e della quale lo stesso è eccellente cantore, non trovi altra via d’uscita che la rassegnazione. Sono fermamente convinto che il poeta conservi dentro di sé una certa rabbia (non so quanto) sopita e pronta a riesplodere e a prova di ciò Assiri presenta alla maratona anche un testo inedito, dedicato alla tragedia di Gaza.
Qui si parla di maturazione, di evoluzione: in sostanza della capacità di un poeta di mettersi in dubbio, di ampliare il proprio raggio di veduta, di mettersi al servizio della scrittura con il rispetto che le si deve. I versi di Assiri ci dimostrano che la poesia cambia con l’uomo e che l’uomo cambia con il mondo: in quanto a quest’ultimo, non sappiamo di preciso dove stia andando.
(Enea Roversi)
Questa è la prima lettera da quando non ti conosco
da quando il tuo passo non mi batte sulle tempie.
Sono così stanco che sia il sudore la conclusione
ricorrente dei discorsi
che quasi avrei preferito zoppicare
inciampare in qualsiasi luogo più adatto alla rinuncia.
Perché è così che si vive invano
rovistando il punto debole
fino all’arrivo inesorabile dell’intoppo non previsto
§
Finché ho potuto mandare lettere
ero consolata.
L’intoppo è stato significativo,
cosa credi?
Ho voluto dare senso
persino alla morte.
§
Sento te nella mia ombra
Provare a spegnere la luce
La rabbia che mi infesta
e mi intreccia alla catena
da quando sei uscita
dal legno bruciata senza vita
§
Non resistere all’ombra
accendi tutto!
(Alessandro Assiri / Anna Segre, da Breviario dell’assenza, puntoacapo Editrice, 2025)
Alessandro Assiri nasce a Bologna nel 1962 vive tra Trento, Bologna e Parigi. Si occupa a vario titolo di letteratura e progetti culturali per editori italiani e francesi. Collabora con riviste letterarie cartacee e telematiche. Ha all’attivo numerose pubblicazioni di poesia e critica. Vive al bar dove scrive e dipinge. I suoi ultimi lavori in poesia sono Abitarmi stanca (puntoacapo Editrice, 2023) e Breviario dell’assenza, scritto a quattro amni con Anna Segre (puntoacapo Editrice, 2025).
Anna Segre, nata a Roma nel 1964, di formazione giudo-protestante-piemontese, medico, svolge l’attività di psicoterapeuta cognitivo comportamentale e scrittrice. Tra le sue varie pubblicazioni, tutte venate di poesia: La distruzione dell’amore (Interno Poesia, 2022) e A corpo vivo (Marietti, 2023), gli unici due che sono riusciti a essere vere sillogi. Vive e riceve affacciata sul fiume.
