Bologna in Lettere 2021 – Marthia Carrozzo – Rivoglio

Bologna in Lettere 2021

Poetry in Motion

A cura di Enzo Campi

 

 

Marthia Carrozzo

Rivoglio

 

 

 

 

MARTHIA CARROZZO, poetessa e autrice di testi per il teatro e per la musica. Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università del Salento, si forma a Firenze in Tecniche di management dello spettacolo. Nel 2004 collabora al laboratorio Sul potere della parola tenuto a Melpignano (Le) da Giovanni Lindo Ferretti. L’incontro con il teatro, tra il 2000 e il 2009, diviene in lei input per una ricerca poetica personale e riconoscibile incentrata sulla parola, sul ritmo e sulla necessità di dare corpo e respiro al verso da ripensare nella voce. Vincitrice di diversi premi, dal 1° Poetry Slam delle culture migranti, di Questioni di frontiera (Bari, 2007), al Premio Nazionale di Poesia inedita “Ossi di Seppia” (Arma di Taggia, 2013). Tra i suoi lavori di teatro-poesia, Calicanthùse – riscrittura di “Quattro ore a Chatila” di Jean Genet, per le voci di Marthia Carrozzo, Margherita Macrì e Nabil Salameh (Radiodervish) e musiche di Rocco Nigro. Autrice di testi per la musica, ha collaborato con Etta Scollo in “Cuoresenza” (Trocadero, 2011) nel brano “Dinuovoedinuovo” e con Hasa-Mazzotta in “Ura” (Finisterrae, 2014) nel brano “Del cielo e della terra” e in “Novilunio” (Ponderosa, 2017) nel brano “Novilunio”.  Tra le sue pubblicazioni: Utero di Luna (Besa Editrice, 2007 – prefazione di Alda Merini), Pelle alla Pelle, dimore di mare e solo sensi (LietoColle, 2009 – prefazione Gabriella Rusticali), Di bellezza non si pecca eppure – trilogia di Idrusa (Kurumuny, 2012 – prefazione di Lello Voce) e Piccolissimo compianto all’incompiuto (Besa Editrice, 2016 – prefazione di Danio Manfredini). Dal 2014, con la Dott.ssa Lizia Dagostino, psicologa e formatrice, tiene periodicamente il laboratorio esperienziale “Versi e Camminamenti. Coscienza e conoscenza di sé attraverso la poesia”. La sua poesia è stata oggetto di studio e traduzione da parte del Prof. Josè Maria Nadal, nel IV Seminario Internacional sobre Lengua y Literatura presso la Facultad de Letras de la Universidad del Paìs Vasco di Vitoria-Gasteiz (Alava) in “Modos del intimismo y del erotismo en la poesía contemporánea” e la Prof.ssa Loreta de Stasio ha dedicato a lei e alla sua Calypso il saggio, pubblicato poi negli Atti, Teatro e poesia recitata: Il canone e le nuove forme In L’Italianistica oggi: ricerca e didattica, al XIX Congresso dell’ADI – Associazione degli Italianisti (Roma, 9-12 settembre 2015). Partecipa a diversi Festival e Rassegne nazionali e internazionali (Sardam Festival, a Cipro; Bologna in Lettere, a Bologna, per la direzione di Enzo Campi; aMareLeggere, crociera letteraria per ragazzi, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiana di Barcellona; Salone Internazionale del Libro, a Torino; Irruzioni Festival, a Padova; Poesia Carnosa, a Roma, per la direzione artistica di Jonida Prifti e Stefano Di Trapani; Canzoniere – La poesia prende fiato!, a Roma, per la direzione artistica di Lello Voce, Gabriele Frasca, Frank Nemola e Claudio Calia, etc.). Da marzo 2019 è direttrice di Camminamenti, piccola collana di scritture in movimento, edita da Kurumuny, che vanta d’aver pubblicato, nel suo primo numero, Al Maqam, la storia di Naìma (O del corpo che si rivela), le poesie scelte, in arabo e in italiano, di Joumana Haddad e un Saggio di Nabil Salameh e sta per dare alle stampe, nel suo secondo numero, “Stazione degli occhi (O del corpo che si sottrae)”, le poesie in albanese di Jonida Prifti e i racconti di Donatella Della Ratta. Attualmente, per L’Associazione Pugliese per la Retinite Pigmentosa, conduce “Nell’ascolto dei poeti”, laboratorio di poesia per non vedenti e ipovedenti.

 

 

 

Rivoglio

 

Perché? Perché? Ditemi!

Ci hanno mentito.

I nostri giorni, quelli, ci hanno mentito, si.

Le distrazioni isteriche dei giorni.

Tutti uguali, tutti uguali, tutti uguali.

Tutti, tutti uguali. Tutti.

 

ALLENA L’OCCHIO A GUARDARE.

ALLENA L’OCCHIO A GUARDARE, BENE.

GUARDA, TU STESSO.

 

Rivoglio le mani,

rivoglio la delicata linea.

Rivoglio ciò che era.

Mio solo. Mio.

Lo rivoglio, ora.

 

Che era mio,

era mio, si.

Che lo era, prima.

E delicato, delicato.

 

Rivoglio il sentire, il crescere, rivoglio il restare.

Rivoglio il bello, tutto. Ed il nero del mare.

 

E l’ombra lunga, rivoglio.

La brace azzurra che scalda,

che fa ferita e cicatrice.

Rivoglio la ferocia del fuoco;

la meraviglia, rivoglio, del fuoco che illumina tutto, che ustiona.

 

E tutto il male, tutto il male, ancora.

 

Che tutto il male, ancora, rivoglio.

Voglio mangiarlo tutto,

farci l’amore, tutto, per intero,

bruciare, tutta.

 

E mille, mille mani e morsi e graffi,

  • mille, mille mani e morsi e graffi, che –

che faccia male, faccia male.

Contro la pelle,

contro la faccia,

contro la pancia, pure faccia male, che.

 

Rivoglio.

 

Rivoglio ancora,

rivoglio ancora, sempre,

il fare mele della pancia

e più dentro, più dentro, più infondo.

 

ALLENA L’OCCHIO A GUARDARE.

ALLENA L’OCCHIO A GUARDARE, BENE.

 

ALLENA IL SANGUE:

ALLENA IL SANGUE A SENTIRE.

 

IMPARA TU STESSO.

IMPARA TU STESSO.

IMPARA TU STESSO.