Bologna in Lettere 10th – Azione 2 – Le nostre (de)posizioni/Made in Emilia Romagna (seconda parte)

Bologna in Lettere 10th

BĂBÉL

stati di alterazione

 

 

AZIONE 2

 

 

LE NOSTRE (DE)POSIZIONI / MADE IN EMILIA ROMAGNA

(seconda parte)

 

 

 

Sabato 10 Luglio ore 18.00

CostArena

Via Azzo Gardino 48

Bologna

 

con

Graziella Sidoli, Enea Roversi, Lina Scarpati Manotas

Samantha  Bevoni, Vanni Schiavoni, Matteo Fantuzzi

Francesca Del Moro, Silvia Albertazzi, Martina Campi

Alessandro Brusa, Marinella Polidori, Giorgia Monti

Maria Laura Valente, Monica Guerra, Luigi Carotenuto

Maria Luisa Vezzali, Sonia Caporossi, Enzo Campi

coordinamento tecnico

Mario Sboarina

 

 

 

Traduttrice, editrice, critica e autrice, Graziella Sidoli nasce in Italia ma cresce in Argentina, e nella prima adolescenza approda a New York, città che diventerà la sua terza patria. Docente di lingue e lettere prima negli atenei e New York e Connecticut, e studiosa di letteratura comparata e traduttologia, crea e dirige una rivista per 15 anni, PolyText, in cui presenta poeti italiani contemporanei in traduzione inglese. Si trasferisce a Bologna nel 2014 dove si dedica alla scrittura giornalistica, la saggistica, la traduzione e la poesia. Il Servo Rosso/The Red Servant (puntoacapo, 2016), una antologia poetica di Paolo Valesio (1979-2002), ideata, curata e co-tradotta in inglese con Michael Palma, ottiene il Premio Speciale Camaiore 2017. Nel 2018 pubblica Saggiminimi (Fara Editore), opera in prosa che si classifica al concorso Faraexcelsior 2017. Fa parte delle redazioni di Italian Poetry Review (rivista letteraria che si pubblica tra New York e Firenze, a cui collabora anche come traduttrice trilingue), e di Le Voci della Luna, rivista trimestrale a Bologna. Per Il Sussidiario scrive articoli che interessano la cultura e politica di USA e Italia. È membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Sara Valesio, a Bologna. Nel 2018 cura e co-traduce in inglese con Todd Portnowitz Ero Maddalena/I Was Magdalene (Gradiva Publications), poesie di Cinzia Demi, Menzione Speciale al Premio Camaiore 2019. È stata finalista nella sezione di poesie inedite per il Premio di Bologna in Lettere, 2020. Con puntoacapo editrice, a febbraio del 2021, pubblica una sua raccolta poetica trilingue, Il male nei tigli.

 

Lina Scarpati è originaria della Colombia dove si laurea in Comunicazione Sociale con enfasi audiovisivo. Già allieva del poeta e gestore culturale colombiano Miguel Iriarte, inizia a scrivere poesia per la Rivista Viacuarenta.  Dal 2001 emigra in Italia per studiare marketing Culturale all’Università di Bologna. La sua carriera è basata sullo sviluppo di diverse competenze, dalla produzione di documentari passando per il mondo del copywriting in lingua italiana, inglese e spagnola fino alla creazione di contenuti multimediali nonché lo sviluppo di strategie di comunicazione e marketing digitale.  Dopo aver lavorato per diversi anni nel territorio bolognese come copywriter per agenzie di comunicazione, inizia a raccontare le storie delle donne immigrate e i loro processi di interculturalità attraverso il blog Mujeres en Travesia. Attualmente scrive di politica internazionale, femminismo ed attualità per giornali, riviste e portali colombiani ed italiani come El Heraldo, La Silla Vacia, Noticias Ya!, La Macchina Sognante. Dal 2018 fa parte del Gruppo di Poesia 98 dove continua ad approfondire la sua ricerca riguardo la propria visione interculturale del paese di accoglienza attraverso la poesia.

 

 

Luigi Carotenuto. Nato a Giarre (CT) nel 1981, vive a Castell’Arquato (PC). Ha pubblicato le raccolte di versi Lamico di famiglia e Vi porto via (Prova d’Autore, 2008, 2011), Taccuino olandese, Gradiva n° 48 (Olschki editore, 2015), Krankenhaus (gattomerlino, Roma, ottobre 2020). Dal 2010 collabora con la rivista lEstroVerso (www.lestroverso.it) diretta da Grazia Calanna, trattando prevalentemente di poesia contemporanea, arte e psicologia. Ha curato due voci (Insana, Testori) del Dizionario critico della poesia italiana, 1945-2020, a cura di Mario Fresa, Società Editrice Fiorentina, 2021. A giugno 2021 è uscita l’edizione francese di Krankenhaus, accompagnata dalla traduzione di Taccuino olandese e di alcuni testi inediti, tradotta e curata da Irène Duboeuf, per le Editions Du Cygne di Parigi. A breve una selezione di suoi testi, tradotta in inglese, verrà pubblicata nell’antologia statunitense Guide to contemporary Sicilian Poetry: Catania, a cura di Ana Ilievska e Pietro Russo per le edizioni Italica Press.

 

 

Martina Campi, laureata in Scienze della Comunicazione e diplomata in Counseling relazionale, autrice e performer, ha pubblicato: ( ) Partitura su riga bianca (Arcipelago itaca, 2020; Premio “Arcipelago itaca”), Quasi radiante (Tempo al libro, 2019), La saggezza dei corpi (L’arcolaio, 2016), Cotone (Buonesiepi Libri 2014), Estensioni del tempo (Le Voci della Luna Poesia, 2012 – Vincitore Premio Giorgi); è presente nella plaquette È così l’addio di ogni giorno (Corraino Edizioni, 2015, a cura di Niva Lorenzini). Curatrice, con A. Brusa e V. Grutt, di Centrale di Transito (Perrone Editore, 2016). La sua poesia è tradotta in varie lingue e presente su litblog, riviste e antologie. Ha partecipato a diversi festival letterari e musicali. È stata membro di redazione della rivista Le Voci della Luna. Fa parte, dalla prima edizione, del Comitato Bologna in Lettere. Co-fondatrice, insieme al compositore polistrumentista Mario Sboarina, del progetto Memorie dal SottoSuono – The poetry music experience

 

 

Sonia Caporossi (Tivoli, 1973), è musicista (con i Void Generator: Phantom Hell And Soar Angelic, Phonosphera Records 2010; Collision EP, 2011; Supersound, 2014; Prodromi, 2017; Anatomy of a Trip, 2019); narratrice (Opus Metachronicum, Corrimano, Palermo 2014, seconda ed. 2015; Deaths in Venice. Racconti dalla laguna, a cura di L. Liberale, Carteggi Letterari 2017; Hypnerotomachia Ulixis, Carteggi Letterari, Messina 2019; Opus Metamorphicum, Acireale, A&B Edizioni 2021); critica letteraria e curatrice (Un anno di Critica Impura, Web Press, Milano 2013; Poeti della lontananza, Marco Saya, Milano 2014, con A. Pierangeli; Pasolini, una diversità consapevole a cura di E. Campi, Marco Saya, 2015; Da che verso stai? Indagine sulle scritture che vanno e non vanno a capo in Italia, oggi, Marco Saya, 2017; La Parola Informe. Esplorazioni e nuove scritture dell’ultracontemporaneità, Marco Saya, 2018; La gentilezza dell’Angelo. Viaggio antologico nello Stilnovismo, Marco Saya 2019; Diradare l’ombra, antologia di critica e testi per Claudia Zironi, Marco Saya 2019; Le nostre (de)posizioni. Pesi e contrappesi nella poesia contemporanea emiliano-romagnola, con E. Campi, Bonanno, Acireale 2020; G. Leopardi, L’infinita solitudine. Antologia ragionata delle poesie, Marco Saya 2020)); poetessa (La consolazione della poesia a cura di F. D’Amato, Ianieri Edizioni, Pescara 2015; Erotomaculae, Algra, Catania 2016; Alla luce di una candela, in riva all’Oceano a cura di L. Leone, L’Erudita, Roma 2018; La forma dell’anima altrui. Poesie in omaggio a Seamus Heaney, a cura di M. G. Calandrone e M. Sonzogni, LietoColle, Faloppio 2019; Taccuino dell’urlo, Marco Saya 2020); saggista (La pietà del pensiero. Heidegger e i Quaderni Neri a cura di F. Brencio, Aguaplano, Perugia 2015). È in uscita Taccuino della madre, per la collana Gemme di Progetto Cultura Edizioni con la prefazione di Cinzia Marulli. Dirige per Marco Saya Edizioni la collana di classici italiani e stranieri La Costante Di Fidia. Dirige inoltre i blog Critica Impura, Poesia Ultracontemporanea, disartrofonie, collabora alle riviste online Poesia del Nostro Tempo, Versante Ripido, Bibbia d’Asfalto e Chimera Videogiornale di Poesia; inoltre conduce su NorthStar WebRadio la trasmissione Moonstone: suoni e rumori del vecchio e del nuovo millennio. Vive e lavora nei pressi di Roma. 

 

 

Maria Laura Valente (Campobasso, 1976), vive a Cesena, dove insegna Latino e Italiano al Liceo Vincenzo Monti. Premiata in concorsi letterari italiani e internazionali, appare con suoi testi in poesia e prosa in volumi antologici, riviste letterarie e lit-blog in Italia e all’estero. Pubblica due raccolte liriche (Giochi d’Aria, Rupe Mutevole, 2010; Lustralia, LunaNera, 2016) e due sillogi di poesia haiku (La carezza del vento, LunaNera, 2018; Hatsuyume, La Ruota Edizioni, 2019, Premio Speciale della critica nell’VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia l’Arte in Versi, Jesi, 2019). Ex redattrice del lit-blog Cinquesettecinque, è per 3 anni consecutivi tra i 100 compositori di haiku più creativi d’Europa (Haiku Euro Top, 2016-2018), mentre suoi haiku in lingua inglese sono esposti per un mese a Washington (Golden Triangle Haiku Contest, Marzo 2018) e a Dublino (Nickie Hayden’s Haiku Wheel / Sanctuary Exhibition @Olivier Cornet Gallery, Dicembre 2020). Nel 2019 è invitata a Tokyo alla Conferenza Internazionale della World Haiku Association Haiku Future / Haiku World (13-15 settembre 2019). È cofondatrice e presidente dell’Associazione Culturale Hikari, che promuove la conoscenza della cultura letteraria del giapponese; in questa veste, tiene regolarmente conferenze, eventi letterari e workshop sul tema. È attualmente impegnata su un doppio fronte di ricerca e composizione: gendai haiku in lingua inglese e poesia lirica in lingua italiana.

 

 

Marinella Polidori. Nata nel 1963 in provincia di Viterbo, ha compiuto studi di linguistica a Roma. Trasferitasi a Bologna, nel ’95 ha fondato una scuola autonoma, Athenaeum, centro per il recupero dell’agio di giovani e famiglie. Attiva nell’associazionismo, ha fatto parte di compagnie teatrali e redazioni giornalistiche. Scrive poesia sin da piccola ma decide di pubblicare solo nel 2009 con Lietocolle, casa editrice per cui esce il suo Alfabeto nel silenzio. Presente in diverse antologie poetiche, festival e premi letterari, partecipa a curatele ed organizza eventi culturali. È presidente de Le Voci della Luna dal 2010.

 

 

Enea Roversi è nato a Bologna, dove vive. Si occupa di poesia da molti anni, collaborando con diverse realtà. È stato tra i fondatori del gruppo Versodove e ha fatto parte della redazione della rivista online Versante Ripido. Più volte premiato e segnalato in numerosi concorsi, è stato pubblicato su riviste, antologie e blog letterari e ha partecipato a diverse letture e rassegne poetiche. Ha pubblicato le raccolte: Eclissi di luna (Poesie 1981-1986) in formato e-book (La Scuola di Pitagora, 2011), Asfissia, nel volume Contatti (Edizioni Smasher, 2011), Incroci obbligati (Arcipelago Itaca, 2019) e Coleoptera (puntoacapo Editrice, 2020).  Fa parte dello staff organizzativo del festival Bologna in Lettere fin dalla prima edizione. Si occupa anche di arti figurative (collage e tecnica mista). Gestisce il blog Tragico Alverman e il sito www.enearoversi.it

 

 

Silvia Albertazzi insegna Letteratura dei paesi di lingua inglese e Storia della cultura inglese all’Università di Bologna. È autrice del primo testo di teoria postcoloniale apparso in Italia, Lo sguardo dell’Altro (Carocci, 2000) e, sullo stesso argomento, di La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (Carocci, 2013). Negli ultimi anni si è occupata prevalentemente di letteratura contemporanea in chiave comparatista e culturalista, analizzando il rapporto tra narrativa e fotografia, e la storia culturale britannica e postcoloniale in saggi apparsi su varie riviste cartacee e online e nei volumi, Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010); Letteratura e fotografia (Carocci, 2017); Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta (Paginauno, 2018); Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito 1956-1967 (Paginauno, 2020). Collabora con Alias D, il supplemento letterario del Manifesto, e fa parte della redazione della rivista Zona Letteraria. È autrice di un romanzo, Scuola di scrittura (Marsilio, 1996) e tre volumi di poesia, La casa di via Azzurra (Kolibris, 2010), Magenta è il colore dei ricordi (La vita felice, 2014) e Finale di stagione (QuDu, 2018).

 

 

Vanni Schiavoni è nato a Manduria nel 1977, vive a Bologna. Ha pubblicato le raccolte poetiche “Nocte” (L’Autore Libri, 1996); “Il balcone sospeso” (Lisi, 1998); “Di umido e di giorni” (LietoColle, 2004); “Sanlentitudine” (LietoColle, 2006); “Guscio di noce” (LietoColle, 2012); “Quaderno croato” (Fallone, 2020). Ha curato l’antologia poetica “Rosso, tra erotismo e santità” (LietoColle, 2010). Ha inoltre pubblicato i romanzi: “Come gli elefanti in Indonesia” (LiberArs, 2001) e “Mavi” (Emersioni, 2019).

 

 

Francesca Del Moro è nata a Livorno nel 1971 e vive a Bologna. Ha pubblicato otto libri di poesia, tra cui Gli obbedienti (Cicorivolta, 2016), Una piccolissima morte (edizionifolli, 2017, ripubblicato nel 2018 come ebook nella collana Versante Ripido / LaRecherche) e La statura della palma. Canti di martiri antiche (Cofine, 2019). Ha curato e tradotto numerosi volumi di saggistica e narrativa ed è autrice di una traduzione isometrica delle Fleurs du Mal di Baudelaire, pubblicata da Le Cáriti nel 2010. Fa parte del collettivo Arts Factory insieme a Federica Gonnelli e alla fondatrice Adriana M. Soldini e propone performance di musica e poesia insieme alle Memorie dal SottoSuono. Nel 2013 ha pubblicato la biografia della rock band Placebo La rosa e la corda. Placebo 20 Years, edita da Sound and Vision. Dal 2007 organizza eventi in collaborazione con varie realtà bolognesi e fa parte del comitato organizzativo del festival multidisciplinare Bologna in Lettere. Nel novembre del 2020 è uscita la sua traduzione dei Derniers Vers di Jules Laforgue, nella collana “La costante di Fidia” curata da Sonia Caporossi per i tipi di Marco Saya.

 

 

Enzo Campi (Caserta, 1961). Vive e lavora a Reggio Emilia dal 1990. Autore e regista teatrale con le compagnie Myosotis e Metateatro dal 1982 al 1990. Videomaker indipendente. Poeta, critico, saggista, scrittore. Suoi scritti letterari e critici sono reperibili in rete su svariati siti e blog di scrittura e sono stati pubblicati, in forma cartacea, su riviste, antologie, cataloghi di mostre e volumi monografici. Ha curato numerose prefazioni, postfazioni e note critiche in volumi di poesia, prosa e saggistica. Tra le ultime pubblicazioni, in saggistica e critica letteraria: Artaud. Il supplizio della lingua (Marco Saya Edizioni, Milano, 2018, Le nostre deposizioni, scritto con Sonia Caporossi (Bonanno Editore, Acireale-Roma, 2020); in poesia: ex tra sistole (Marco Saya Edizioni, Milano, 2017), L’inarrivabile mosaico (Anterem, Verona, 2017, vincitore della XXXI edizione del Premio Lorenzo Montano), Fuochi Fatui (Oèdipus edizioni, Salerno, 2021).  Di prossima pubblicazione il saggio di critica letteraria Là où fut ça, il me faut advenir (Kolibris Edizioni, Ferrara, 2021)). Principali curatele: Parabol(ich)e dell’ultimo giorno – Per Emilio Villa (Dot com Press – Le Voci della luna, Milano – Sasso Marconi, 2013), Pasolini la diversità consapevole (Marco Saya Edizioni, Milano, 2015), Il colpo di coda. Amelia Rosselli e la poetica del lutto (Marco Saya Edizioni, Milano, 2016). È direttore artistico del Festival Multidisciplinare Internazionale “Bologna in Lettere” giunto alla X edizione.

 

 

Maria Luisa Vezzali (Bologna 1964), docente di Materie letterarie nella scuola superiore, è traduttrice di Adrienne Rich (Cartografie del silenzio, Crocetti 20202, e La guida nel labirinto, Crocetti 20212, premio per la traduzione dell’Università di Bologna) e Lorand Gaspar (Conoscenza della luce, Donzelli 2006). Per Raffaelli (2011) ha curato un’edizione dell’Anabasi di Saint-John Perse. In poesia ha pubblicato L’altra eternità (Edizioni del Laboratorio 1987), Eleusi marina (in “Terzo quaderno italiano” a cura di Franco Buffoni, Guerini e Associati 1992), dieci nell’uno (Eidos 2004, disegni e sculture di Mirta Carroli), lineamadre (Donzelli 2007, premio Anterem / Montano), Forme implicite (Allemandi 2011, gioielli e disegni di Mirta Carroli), Tutto questo (Puntoacapo editrice 2018, premio don Luigi Di Liegro 2020). Fa parte della redazione de “Le voci della luna” e del collettivo di traduttrici WiT (Women in Translation), che ha prodotto Audre Lorde, D’Amore e di lotta (Le Lettere, ottobre 2018).  

 

 

Monica Guerra, nata a Faenza nel 1972, ha pubblicato: “Entro fuori le mura” (Arcipelago Itaca, 2021), “Nella moltitudine” (Il Vicolo, 2020), la silloge “Spezzare il pane” nel “Quarto Repertorio di Poesia Italiana Contemporanea” (Arcipelago Itaca, 2019), la silloge in lingua inglese “Expectations” nel “Journal of Italian Studies” (Northeast Modern Language Association, 2019), “Sulla Soglia – On the Threshold” (Samuele Editore, 2017) tradotta da Antonio Nazzaro in lingua spagnola e pubblicata da Uniediciones Sello Editorial nel 2018, “Sotto Vuoto” (Il Vicolo, 2016). Ha collaborato alle seguenti traduzioni: “La bilancia del cielo” di Nadia Scappini (Graphie – Il Vicolo, 2021), “Diventa l’albero” di George Mario Angel Quintero “ (Samuele Editore, 2020), “Hundred Great Indian Poems” curata da Abhay K. (Bloomsbury, India 2018). Ha vinto il Premio Arcipelago Itaca 2019 (inediti), Premio Gutenberg 2017 (inediti), Premio Giovane Holden 2017 (edito). È presidente dell’Associazione IndependentPOETRY
Altre info:
www.monicaguerra.it

 

Giorgia Monti, poeta, performer e organizzatrice di eventi, da molti anni collabora con diverse realtà associazionistiche della città in cui è nata e cresciuta dal millenovecentosessantotto ad oggi, cioè Forlì. È autrice di “Che razza di mondo”, Cicorivolta Edizioni 2012 e dei testi dell’ep “Tra acqua e acqua” del 2016 con musiche di Fabio Fanuzzi e Mario Sboarina. Presente in “Poetál Social Club – Antologia Ufficiale dei Poeti di Cico”, Cicorivolta Edizioni 2017. Finalista nel 2018 al Premio Claudia Ruggeri (Versante Ripido) e giurata del Premio Versante Ripido 2019 per la poesia inedita. Prima classificata al Premio Bologna in Lettere 2019, sezione poesie singole inedite e segnalata nel 2021 per la medesima sezione. Prima classificata al Premio nazionale Terra di Virgilio 2020, sezione “Vita di scienza e d’arte” (testi pubblicati nell’Antologia del Premio per Gilgamesh Edizioni), riceve menzione speciale nel 2021. Ama fare foto e scrive anche racconti brevi. Compare su riviste e antologie, è tradotta in inglese e rumeno. È cofondatrice, insieme a Serena Piccoli, dell’Associazione Culturale Lestordite per la diffusione della poesia e della parità di genere. Sempre insieme a Serena Piccoli è ideatrice e direttrice del Festival Internazionale di Poesia e Arti Sorelle e curatrice della rubrica di poesia contemporanea “Verso l’Italia” sulla rivista di cultura rumena “Tribuna”. Attualmente è membro della redazione di Versante Ripido, blog letterario per cui cura la rubrica “Interferenze”. “La balena”, Cicorivolta Edizioni 2020, è la sua seconda raccolta.

 

Matteo Fantuzzi (Castel San Pietro Terme, 1979) ha pubblicato “Kobarid” (Raffaelli, 2008) con cui ha vinto il Premio Letterario Camaiore nella sezione giovani e “La stazione di Bologna” (Feltrinelli, 2017) con cui ha vinto il Premio Matteotti indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri assegnato ad opere che illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e giustizia sociale. Ha curato diversi lavori antologici tra cui “La linea del Sillaro”, “La generazione entrante” e, assieme a Isabella Leardini, “Post ’900. Lirici e narrativi”. Scrive su ‘Strisciarossa’ per cui coordina la rubrica settimanale ‘UniversoPoesia’ dedicata all’intersezione tra cronaca e poesia contemporanea, condotta assieme a Monica Biasiolo, Bianca Cataldi, Gerardo Iandoli, Tommaso Meozzi e Stefano Modeo.

 

Samantha Bevoni nasce nel 1987 in provincia di Ravenna. Si occupa attivamente di musica e milita in qualità di cantante, bassista e tastierista nelle band Diabula Rasa, In Tormentata Quiete e Raidho. Si laurea in Lingue e Letterature Straniere (2011), Lingua e Cultura Italiane per Stranieri (2014) all’università di Bologna, e successivamente in Psicologia del Linguaggio (2016) presso l’università di Dundee, in Scozia. Attualmente docente di sostegno e inglese presso le scuole superiori, ha pubblicato due raccolte poetiche, P-O-L-Y-M-E-R-I (2019), Tempo al Libro e S-Y-N-T-O-N-I-E (2021), Tempo al Libro, e un racconto breve dal titolo Perché gli alberi perdono le foglie? (2021), Dialoghi. 

 

Alessandro Brusa è nato a Imola nel 1972 e dal 1976 vive a Bologna. Ha pubblicato i romanzi Il Cobra e la Farfalla (Pendragon – Bologna 2004) e L’Essenza Stessa (L’Erudita – Roma 2019) e le raccolte di poesia La Raccolta del Sale (Perrone – Roma 2013, premio Orlando), In Tagli Ripidi (nel corpo che abitiamo in punta) (Perrone – Roma 2017) e poesia L’Amore dei Lupi (Perrone – Roma 2021). Nel 2015 insieme a Martina Campi e Valerio Grutt si è fatto promotore di un progetto che ha portato alla pubblicazione di Centrale di Transito (ceci n’est pas une anthologie) (Perrone – Roma 2016). Suoi testi apparsi su antologie e riviste, cartacee ed online, sia in Italia sia, in traduzione, all’estero. Traduttore dall’inglese con testi pubblicati su riviste online e cartacee. Dalla prima edizione del 2013 fa parte del comitato organizzatore del Festival Letterario a prevalenza poetica Bologna In Lettere.

 

 

 

 

Il titolo del libro, Le nostre (de)posizioni (Bonanno editore, 2020), ricalca e deforma il titolo di un volume di Corrado Costa (Le nostre posizioni). Perché Costa? Perché Costa rappresenta una delle eredità non raccolte dalla contemporaneità poetica emiliana, perché era anch’esso emiliano, perché è citato in epigrafe, perché diceva che: “Il luogo della poesia torna sempre fuori, anche se il poeta è senza luogo”, ma è anche vero che il luogo del poeta si trova dove il poeta in quel determinato momento opera o, se preferite, fa opera-di-sé. Ed è anche per queste ragioni che, in quella che è la nostra delimitazione territoriale, i confini tra nativo e straniero dovrebbero essere definitivamente aboliti. Si potrebbe dire, tanto per cominciare, che l’approccio di Enzo Campi sia francesista e quello di Sonia Caporossi sia germanista, almeno dal punto di vista filosofico. I lettori si troveranno di fronte a una prima parte più combinatoria e a una seconda parte più analitica. Ognuno dei due autori si getta nella visitazione di 10 poeti contemporanei che hanno qualcosa a che fare con l’Emilia Romagna, in qualità di nativi residenti, nativi deterritorializzati e stranieri adottati. Non sappiamo se si sentisse effettivamente il bisogno di un saggio che facesse il punto o che disseminasse punti di vista e di ascolto ulteriori a ciò che viene «spacciato» come  poetico in Emilia Romagna. Fatto sta che quest’opera, almeno nelle intenzioni a monte, non intende colmare presunte lacune né tantomeno veicolare dogmi inalterabili o concetti inappuntabili. Si parte da due punti fermi, forse gli unici dati di fatto dell’intera opera  (tutta l’opera verte difatti sull’attraversamento incondizionato del registro dei possibili): da un lato il rifiuto categorico di una scala oggettiva di valori e dall’altro lato la trans-territorialità. In poesia, oggi come oggi, sarebbe deleterio nonché inutile redigere una classifica e operare in base a presunte differenze di valore. In poesia quindi non si dà oggettività, ma questo non vuol dire che si debba operare tenendo conto della propria soggettività, ovvero del proprio gradimento verso una o più poetiche specifiche. Difatti gli autori che vengono visitati dalle penne dei due critici sono stati scelti, tra i tanti papabili, solo per la possibilità che hanno le loro poetiche di ricondursi a una serie di concetti che vengono, di volta in volta, affrontati nel corso del lavoro. Resta da precisare che gli autori non saranno trattati nello specifico di una determinata opera ma nell’insieme della loro produzione complessiva e, soprattutto, tenendo conto del loro modo di approcciarsi o di rendersi prossimi a quella che è l’unica costante a cui tutti i praticanti della scrittura dovrebbero relazionarsi, ovvero all’estensione, alla messa in atto di un gesto, in due sole parole: al conferimento di energia e tensione al testo. Il tutto all’insegna di una tecnica, di un metodo e quindi di una presunta maturità di linguaggio. Per queste (e altre) ragioni, in linea di massima, non si è tenuto conto di autori sicuramente meritevoli ma con all’attivo una sola opera o comunque poco più che esordienti. 

Così come è giusto che sia, al di là dell’impostazione generale, essendo due le penne scriventi ci si troverà dinanzi a due diversi approcci e a due diverse focalizzazioni dei punti salienti da argomentare.

L’opera consta quindi di due parti. La prima parte a cura di Enzo Campi tratta le poetiche di Alessandro Assiri, Giorgio Bonacini, Vito Bonito, Martina Campi, Mariangela Guatteri, Gian Ruggero Manzoni, Lorenzo Mari, Giusi Montali, Giancarlo Sissa, Maria Luisa Vezzali. La seconda parte, a cura di Sonia Caporossi, tratta le poetiche di Gian Maria Annovi, Vincenzo Bagnoli, Alberto Bertoni, Alessandro Brusa, Adriano Engelbrecht, Mariangela Gualtieri, Alberto Masala, Gabriella Montanari, Maria Pia Quintavalla, Sergio Rotino.

Ora, a partire da questi primi 20 autori, il Festival vuole proporre due incontri (il 26 giugno e il 10 luglio) con autori emiliano-romagnoli, per inaugurare la nuova stagione di eventi.