Bologna in Lettere 10th – Marthia Carrozzo

Bologna in Lettere 10th

 

BĂBÉL  

stati di alterazione

 

 

SPOKEN MUSIC

a cura di Enzo Campi

 

 

Marthia Carrozzo

Madonne Vite (di Beatrice, di Alcesti e delle altre)

 

Musica Frank Nemola

 

Venerdì 6 maggio dalle ore 20.00

FactoryBo, Via Castiglione 26 – Bologna

 

 

 

Marthia Carrozzo, poetessa e autrice di testi per il teatro e per la musica. Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università del Salento, si forma a Firenze in Tecniche di management dello spettacolo. Nel 2004 collabora al laboratorio Sul potere della parola tenuto a Melpignano (Le) da Giovanni Lindo Ferretti. L’incontro con il teatro, tra il 2000 e il 2009, diviene in lei input per una ricerca poetica personale e riconoscibile incentrata sulla parola, sul ritmo e sulla necessità di dare corpo e respiro al verso da ripensare nella voce. Vincitrice di diversi premi, dal 1° Poetry Slam delle culture migranti, di Questioni di frontiera (Bari, 2007), al Premio Nazionale di Poesia inedita “Ossi di Seppia” (Arma di Taggia, 2013). Tra i suoi lavori di teatro[1]poesia, Calicanthùse – riscrittura di “Quattro ore a Chatila” di Jean Genet, per le voci di Marthia Carrozzo, Margherita Macrì e Nabil Salameh (Radiodervish) e musiche di Rocco Nigro. Autrice di testi per la musica, ha collaborato con Etta Scollo in “Cuoresenza” (Trocadero, 2011) nel brano “Dinuovoedinuovo” e con Hasa-Mazzotta in “Ura” (Finisterrae, 2014) nel brano “Del cielo e della terra” e in “Novilunio” (Ponderosa, 2017) nel brano “Novilunio”. Tra le sue pubblicazioni: Utero di Luna (Besa Editrice, 2007 – prefazione di Alda Merini), Pelle alla Pelle, dimore di mare e solo sensi (LietoColle, 2009 – prefazione Gabriella Rusticali), Di bellezza non si pecca eppure – trilogia di Idrusa (Kurumuny, 2012 – prefazione di Lello Voce) e Piccolissimo compianto all’incompiuto (Besa Editrice, 2016 – prefazione di Danio Manfredini). Dal 2014, con la Dott.ssa Lizia Dagostino, psicologa e formatrice, tiene periodicamente il laboratorio esperienziale “Versi e Camminamenti. Coscienza e conoscenza di sé attraverso la poesia”. La sua poesia è stata oggetto di studio e traduzione da parte del Prof. Josè Maria Nadal, nel IV Seminario Internacional sobre Lengua y Literatura presso la Facultad de Letras de la Universidad del Paìs Vasco di Vitoria-Gasteiz (Alava) in “Modos del intimismo y del erotismo en la poesía contemporánea” e la Prof.ssa Loreta De Stasio ha dedicato a lei e alla sua Calypso il saggio, pubblicato poi negli Atti, Teatro e poesia recitata: Il canone e le nuove forme In L’Italianistica oggi: ricerca e didattica, al XIX Congresso dell’ADI – Associazione degli Italianisti (Roma, 9-12 settembre 2015). Partecipa a diversi Festival e Rassegne nazionali e internazionali (Sardam Festival, a Cipro; Bologna in Lettere, a Bologna, per la direzione di Enzo Campi; aMareLeggere, crociera letteraria per ragazzi, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiana di Barcellona; Ritratti di poesia, a Roma; Salone Internazionale del Libro, a Torino; Irruzioni Festival, a Padova; Poesia Carnosa, a Roma, per la direzione artistica di Jonida Prifti e Stefano Di Trapani; Canzoniere – La poesia prende fiato!, a Roma, per la direzione artistica di Lello Voce, Gabriele Frasca, Frank Nemola e Claudio Calia; La Vita Nuova – anDante con moto poetry slam, a cura di Lello Voce per l’Ambasciata Svizzera a Roma. A settembre 2021, al Teatro Careni di Pieve di Soligo, per la direzione artistica di Lello Voce e la consulenza letteraria di Stefano Dal Bianco, accompagnata da Frank Nemola, è stata una delle 4 poetesse scelte con altrettanti musicisti e con le videoscenografie di Gianluca Abbate a celebrare i cento anni di Andrea Zanzotto per “Interpretare Zanzotto – Gli Sguardi i Fatti e Senhal”. Da marzo 2019 è direttrice di Camminamenti, piccola collana di scritture in movimento, edita da Kurumuny, che vanta d’aver pubblicato, nel suo primo numero, Al Maqam, la storia di Naìma (O del corpo che si rivela), le poesie scelte, in arabo e in italiano, di Joumana Haddad e un Saggio di Nabil Salameh e, nel suo secondo numero, “Stazione degli occhi (O del corpo che si sottrae)”, le poesie in albanese di Jonida Prifti e i racconti di Donatella Della Ratta. Da gennaio a giugno 2021, per L’Associazione Pugliese per la Retinite Pigmentosa, ha condotto “Nell’ascolto dei poeti”, laboratorio di poesia per non vedenti. A giugno 2022 rappresenterà l’Italia al Festival internazionale di poesia di Sidi Bou Said in Tunisia.

 

 

Foto di Aldo Isocento

 

Madonne Vite

(di Beatrice, di Alcesti e delle altre)

Sul senso tangibile di vita nuova che sempre passa per il corpo, per il tramite di una

staffetta dettata da monologhi in prima persona. Da Beatrice a Francesca, ad Alcesti per

provare a capovolgere il cielo, a consegnarlo non solo a quell’uomo che le vorrebbe angeli

o agnelli, ma anche ad ogni donna decisa – e mai di contro – a ritrovare la propria voce, la

propria lingua, pelle, strada: strettoia strettissima e irrinunciabile per chi disattenda gli

ordini, ridisponendo l’ordine esatto dei corpi nell’accadere babelico degli incontri, per ogni

scontro o traversata che trasmuti.

Una riscrittura che partendo da un omaggio a Dante si richiama alle ragioni dell’amare più

estremo e accompagnandosi alla maestria di Frank Nemola, sceglie, nello stile di Marthia

Carrozzo, di celebrare così i dieci anni del Festival Bologna in Lettere.