Bologna in Lettere 2020 – International Poetry Review – Laura Sam – Supervivencia

Laura Sam es escritora y mediadora cultural. Es fundadora de Spoken Word Bilbao, un encuentro de poesía oral que reúne a escritores y artistas de diferentes edades y procedencias. Ha dirigido la 1ª Muestra Internacional Spoken Word Bilbao dentro de la programación de Gutun Zuria 2018 (Festival Internacional de literatura, Bilbao). Como autora, acude asiduamente como invitada a festivales y encuentros literarios a nivel nacional e internacional. Su primer libro “Incendiaria” acaba de ser publicado por Arrebato Editorial. 

 

Laura Sam è scrittrice e mediatrice culturale. È la fondatrice di Spoken Word Bilbao, un incontro di poesia orale che riunisce scrittori e artisti di età e background diversi. Ha diretto la prima Mostra internazionale di poesia orale di Bilbao nell’ambito del programma Gutun Zuria 2018 (Festival Internazionale della Letteratura, Bilbao). Come autrice, partecipa assiduamente a festival e raduni letterari a livello nazionale e internazionale. Il suo primo libro “Incendiaria” è appena stato pubblicato da Arrebato Editorel.

 

 

Supervivencia

 

Nosotros

que salimos de un vientre como de un volcán

encontrando un pueblo ciego

con un sálvese quien pueda en las costillas

ondeando una bandera    mitad sangre    mitad amarilla

nosotros

que nacimos viejos

dejándonos la frente y las rodillas

en relojes que no tenían tiempo para nuestra vida.

 

Que venimos de distintas madres

con el mismo rostro vencido

entre paredes que son retén de demencia y fingen hogar

con una paz ficticia y enferma

un callarse de metal porque    hija mía

no se gana una batalla perdida.

 

 

Que sabemos

que nuestra herida no cura igual que la vuestra

ni se vende al mismo precio

porque la sangre es distinta y el azar

mirado y caprichoso

y al dinero lo cubre una sombra que llamáis libertad

y a pleno sol

crecimos a la fuerza

creímos a la fuerza

esto es la vida

trabajar    trabajar    y trabajar

vosotros que no tuvisteis que elegir

porque el único camino era el más fácil

no vengáis a hablarme del pan

con la boca llena de pulgares hacia arriba

del derecho    a tener derecho     a exigir derecho

detrás de una pantalla

porque nosotros también nacimos

educados y leídos

dispuestos al mundo

con el infarto del futuro en cada arteria

de dicha que creímos merecer

 

aprendimos también lejos de las aulas

a estar mudos    muertos con una sonrisa

con un por favor y un gracias

mientras limpiamos vuestra mierda

y gritamos basta

 

basta

 

en el silencio de una barra de bar

para hacer digna esta vergüenza ignorante

de vivir en un país de anchas miras

que no valen para nada si no tiene horizonte

orgulloso de su inopia

 

nosotros que entendemos

que la supervivencia es una sábana fría

la curva del gatillo esperando

la línea recta que señala el alivio

el crujir

de una espalda

que entierra los sueños

en algún lugar de la infancia

para que vuestros hijos sepan quienes fuimos

y nos pregunten algún día

 

en quién coño os habéis convertido

 

vosotros

 

que salisteis de la boca del lobo

hechos polvo

de amor    y de odio

con el único objetivo

de convertiros en el lobo

el mismo lobo que os lleva jodiendo

toda la puta vida.

 

 

**

 

Sopravvivenza

 

 

Noi

che siamo usciti da un ventre come da un vulcano

trovando un vicolo cieco

con un si salvi chi può nelle costole

sventolando una bandiera     metà sangue     metà gialla

noi

che siamo nati vecchi

abbandonando la fronte e le ginocchia

in orologi che non avevano tempo per la nostra vita.

 

Che proveniamo da madri diverse

con lo stesso volto sconfitto

tra pareti rette dalla follia che si fingono casa

con una pace fittizia e malata

un silenzio di metallo perché   figlia mia  

non si vince una battaglia già persa.

 

Che sappiamo

che la nostra ferita non si risana allo stesso modo della vostra

e che non viene venduta allo stesso prezzo

perché il sangue è diverso e il caso

temuto e capriccioso

e il denaro è coperto da un’ombra che chiamate libertà

e alla luce del sole

siamo strati costretti a crescere

siamo stati costretti a credere

questo è la vita

 

lavorare lavorare lavorare

voi che non avete dovuto scegliere

perché l’unica via era la più facile

non venite a parlarmi del pane

con la bocca piena di pollici alzati

del diritto   ad aver diritto   a esigere il diritto

dietro uno schermo

perché anche noi siamo nati

educati e istruiti

arroganti

pronti al mondo

con l’infarto del futuro in ciascuna arteria

per la soddisfazione che credevamo di meritare

 

abbiamo comunque imparato lontano dalle aule

a restare muti    morti con il sorriso

con un per favore e un grazie

mentre puliamo la vostra merda

e gridiamo basta

 

basta

 

nel silenzio del bancone di un bar

per rendere degna questa ignorante vergogna

di vivere in un paese con ampie vedute

che non valgono nulla se non ha un orizzonte

orgoglioso della sua miseria.

 

Noi che comprendiamo

che la sopravvivenza è un lenzuolo freddo

la curva del grilletto che attende

la linea retta che segna il riposo

lo scricchiolare

di una schiena

che nasconde i sogni

da qualche parte nella propria infanzia

affinché i vostri figli sappiano chi siamo stati

e ci chiedano un giorno

 

in chi cazzo vi siete trasformati

 

voi

 

che siete usciti dalla bocca del lupo

fatti polvere

di amore e di  odio

con l’unico obiettivo

di trasformarvi nel lupo

lo stesso lupo che vi sta fottendo

tutta la cazzo di vita.

 

(Traduzione Giulia Marchese)