Premio Bologna in Lettere 2020 – Nota critica di Giorgio Galli a Il cielo sta fuori di Francesco Sassetto

Premio Bologna in Lettere 2020

Le note critiche agli autori segnalati della Sezione B (Raccolte inedite)

Francesco Sassetto, Il cielo sta fuori

 

 

Il presente è “marchiato col fuoco del niente” nella prima parte di questa raccolta, che esprime un forte e desolato punto di vista sulla contemporaneità. Episodi di ferocia quotidiana, l’odio e la mancanza di pietà di una folla anonima e urbanizzata sono contrapposti alla lotta per la sopravvivenza -e la dignità- dei nuovi schiavi arrivati da Paesi lontani e le cui storie e i cui dolori vengono scolpiti in versi di icastica asprezza. Il presente neofascista è contrapposto a una memoria dimenticata, “archiviata” di partigiani e combattenti per la libertà, mentre sul mondo aleggia una dimensione metafisica avvizzita, come di “varchi” montaliani richiusi da tempo e le cui entrate sono tappate. E’ un errore integrale la nostra epoca, sembra dirci Sassetto.

Poi c’è un improvviso cambiamento di rotta, la poesia da civile si fa esistenziale, tocca temi quotidiani e metafisici, per sfociare in una invocazione-maledizione rivolta al silenzio di Dio. Gli accenti si fanno via via più drammatici, con qualche memoria di Pavese e con risultati persuasivi dove il poeta ritrova, in altro contesto, il suo graffio; ma certo è la prima parte quella che rimane più impressa al lettore, la più originale per lingua temi e atmosfere, quella in cui il poeta trova -nel cantare in armonia con gli ultimi- i toni più personali (Giorgio Galli).