Premio Bologna in Lettere 2022 – Anna Franceschini – Nota critica di Daniele Barbieri

 

PREMIO BOLOGNA IN LETTERE

VIII edizione 2022

SEZIONE A 

(Opere edite)

 

La giuria formata da

Daniele Barbieri, Enzo Campi, Sonia Caporossi,

Laura Liberale, Marilena Renda, Enea Roversi

conferisce una segnalazione di merito a

Anna Franceschini

per l’opera

Pietre da taglio (Edizioni Kurumuny)

 

 

 

 

Su Pietre da taglio, di Anna Franceschini

 

Bagliori improvvisi di luce fredda rivelano oggetti crudi: scene madri sbagliate, immagini collaterali, figure senza scena e senza storia, e poi altre morti, pure loro senza storia. Le storie arrivano invece, ma a frammenti, nelle prose delle ultime pagine: un coniglio lasciato a morire, per distrazione, sotto la neve; la quotidianità di una sorta di ospizio; l’altra quotidianità, per contrasto (ma non così differente), della famiglia.

Anche il mondo si rivela comunque a frammenti. Nei testi in versi i nessi sintattici tendono a mancare. Quando ci sono, sono locali; creano una cellula sintattica a sua volta isolata. Le cose, i gesti, gli eventi, le evocazioni assumono così l’aspetto di apparizioni repentine, epifanie d’angoscia, sintomi di inquietudine. Appaiono in questo modo come illuminate da una luce radente, quasi teatrale, un lampo che li sottrae al buio d’improvviso togliendo loro il colore.

Nelle prose ritornano i nessi sintattici. Si costruisce un’apparenza di racconto. Ma ormai l’atmosfera si è addensata, ha preso forma chiara, e l’aspetto delle cose non cambia veramente, non viene dato motivo perché cambi. Del resto, è la sintassi stessa del mondo che viene descritto a essere a sua volta frammentaria, poco connessa. Non c’è che l’apparenza di una maggiore coerenza, motivata dal cambio di registro formale; le cellule sono però solo diventate un po’ più ampie, la luce un poco meno subitanea: il medesimo mondo viene qui osservato con maggiore durata e distacco.

Del resto, “i dispiaceri mutano in disposizioni innate, si incidono”. I dispiaceri riemergono, potremmo dire, in questo libro come figure cristallizzate, quasi figure della crudeltà. La nobildonna romana antica Cornelia definiva i suoi figli “i miei gioielli”. Anna Franceschini, parlando dei bambini, sembrerebbe definirli allo stesso modo, utilizzando però un sinonimo molto coerente con lo spirito dell’intera raccolta: “pietre da taglio”, appunto (Daniele Barbieri)

Anna Franceschini è nata a Bologna, dove vive. È autrice del libro di poesia Pietre da taglio (2021), Ed. Kurumuny, collana Rosada, con la prefazione di Caterina Serra. Il libro ha ricevuto la segnalazione al premio Bologna in Lettere e al premio Lorenzo Montano. Si è occupata dell’organizzazione di eventi culturali a livello cittadino. Suoi testi e saggi sono stati pubblicati su lit-blog e riviste letterarie. Nel 2017 ha partecipato alla rassegna di scritture di ricerca Riassunto d’ottobre a cura di Sergio Rotino e Marco Giovenale. È tra le organizzatrici dal 2018 della rassegna di poesia Una come lei, in collaborazione con la Biblioteca italiana delle donne di Bologna. Sempre nel 2018 vince la XVI edizione del Premio Letterario “Anna Osti” per la silloge inedita. Nel 2019 è ospite dei festival Bologna in Lettere e Poesia Festival di Modena. Nel 2021 è stata selezionata a RicercaBo, laboratorio di scritture di ricerca a cura di Renato Barilli, Niva Lorenzini, Gabriele Pedullà e nel 2022 è stata ospite del Passaggi Festival di Fano.